Nella sala
conferenze della villa Sioli si è svolta, il giorno 16 ottobre
ultimo scorso, un interessante convegno sulla presentazione
dell'Associazione Italiana Sindrome Fibromialgica.
L’Associazione
Rinnovamento Democratico per Senago ha ospitato L’Associazione
Aisf Onlus Sezione Milano 1 con equipe al completo
dell’ospedale Sacco, eccellenza in materia.
La sala era piena,
ed il dott. Roberto Borghi ha condotto i lavori in maniera
eccellente.
Il prof. Sarzi
Puttini , responsabile dell’Unita Operativa dell’Ospedale, ha
illustrato tutti gli aspetti delle patologia ed ha evidenziato che
essa è stata presa in considerazione recentemente.
Ha poi posto
l’accento sulla necessità di intensificare l’impegno per
migliorare i risultati.
Il dott. Alberto
Batticciotto ha poi proseguito con una illustrazione volta a
completare l’argomento, integrandolo da un punto di vista operativo.
Il convegno è stato
molto partecipato e gli interventi dei cittadini sono stati molti
ed interessanti. Hanno esposto i loro problemi e richiesto
chiarimenti ai quali è stato argomentato da parte dell’equipe con dovizia di elementi, lo stato delle cose.
La presidente
dell’Associazione Rinnovamento Democratico per Senago, Maria
Interdonato, ha preannunciato un nuovo convegno a breve termine su
un argomento importantissimo ed attuale. Rinnovamento Democratico per
Senago ringrazia l’Associazione Aisf Onlus , gli intervenuti e
tutti coloro che si sono adoperati per la riuscita serata. Ai
cittadini che non hanno potuto partecipare formuliamo già da ora
l’invito per il prossimo incontro.
Che cos'è la sindrome Fibromialgica?
Con
il nome di Sindrome Fibromialgica
si definisce una forma morbosa caratterizzata da dolore
muscolo-scheletrico diffuso, astenia ed un serie variegata di segni e
sintomi legati alla alterazione del sistema neuro-vegetativo quali:
disturbi intestinali, disordini del ciclo mestruale, cefalea,
tachicardia, acufeni, formicolio, bruciori, crampi, fame d’aria,
vertigini, ansia e depressione del tono dell’umore.
Dalle
più recenti stime
si pensa che tale patologia colpisca 1,5-3 milioni di italiani;
spesso si manifesta in forma lieve per cui non necessità di un
intervento medico o di una terapia specifica ma, nelle forme più
serie è difficile da diagnosticare e costringe spesso chi ne è
affetto ad eseguire molteplici esami e visite specialistiche prima di
giungere ad una corretta diagnosi.
Ad
oggi
non esistono test diagnostici specifici per cui la diagnosi si basa
solo sull’abilità clinica del medico esperto e sulla negatività
di alcuni esami che escludano patologie neurologiche, reumatologiche
o endocrinologiche concomitanti.
La corretta raccolta della storia clinica del paziente, l’esame obbiettivo con la valutazione, mediante digitopressione, di alcune aree dolorose chiamate tender points e la compilazione di un questionario di autovalutazione, validato dai più importanti esperti mondiali, sono punti indispensabili dell’iter diagnostico.
La corretta raccolta della storia clinica del paziente, l’esame obbiettivo con la valutazione, mediante digitopressione, di alcune aree dolorose chiamate tender points e la compilazione di un questionario di autovalutazione, validato dai più importanti esperti mondiali, sono punti indispensabili dell’iter diagnostico.
L’approccio
terapeutico a tale sindrome
rappresenta ancora oggi una sfida per il clinico che se ne occupa, a
causa della molteplicità dei sintomi che si presentano
contemporaneamente, della scarsa conoscenza delle cause di tali
alterazioni e sulla bassa risposta da parte dei pazienti alle terapie
convenzionalmente usate nella cura del dolore.
L’impostazione
di un programma terapeutico
per il paziente fibromialgico deve essere formulato ad hoc sul
singolo paziente e deve comprendere oltre a terapie farmacologiche in
grado di innalzare la soglia del dolore, esercizio fisico –
riabilitativo e supporto psicologico.
Momento
fondamentale
è quello dell’educazione ed informazione del paziente che, una
volta compresa la natura dei suoi sintomi ed il corretto utilizzo di
alcuni farmaci ed esercizi fisici, può gestire personalmente a
domicilio la mutevole sintomatologia.
Numerosi
gli studi clinici
attualmente in corso nel mondo alla ricerca di una maggior
comprensione del meccanismo patogenetico alla base di tale malattia e
di un migliore e più efficace intervento terapeutico.
Alla
luce di tali conoscenze,
è importante valorizzare il lavoro svolto dai volontari
dell’associazione dei pazienti AISF ONLUS che con costanza e
dedizione aiutano e supportano altri pazienti in difficoltà e
promuovono la diffusione della conoscenza di tale patologia con
molteplici iniziative locali su tutto il territorio nazionale.
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